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La Mentalità come DNA

Nella realtà fisica, il pensiero si manifesta come DNA

In quanto contenuto, la materia stessa rappresenta filamenti di DNA: porzioni di informazione (mentalita) confinate all’interno di un campo protettivo. L’atto stesso di pensare è movimento. Più ci muoviamo velocemente, più il tempo scorre lentamente. Ciò implica che l’informazione “resta indietro” (sebbene il processo sia invertito) rispetto all’atto di scelta del pensiero. In pratica l’informazione è disponibile ed è sempre nel Potenziale. Nel muoversi, l’atto del pensiero “si piega su se stesso” per “recuperare” l’informazione mancante, passa attraverso la Sorgente da cui è stato emesso per “avere pieno accesso” e “diffrange” attraverso se stesso (come restrizione -protezione dal database completo). L’atto del pensare appare quindi come un campo protettivo limitato, tagliato fuori da determinate frequenze, contenente una quantità selezionata di informazioni. L’atto di pensare è una conseguenza della scelta, ma anche la scelta stessa. L'”atto diffratto” è “rovesciato” e realizza due polarità di uno stesso stato (l’atto di pensare che è anche una scelta), e in generale la figura dell’intero impulso di realizzazione dell’atto di pensare è un ” Bottiglia di Klein”. L’energia emessa dalla sua “perdita di informazione” è una coppia di fotoni con spin opposto. Ciò aumenta la distanza tra i centri delle polarità (effetto Hong Tang) e allunga lo spazio-tempo del Potenziale Qui e Ora della Sorgente. Formano polarità separate e indipendenti dello stesso compito (atto di pensare – scelta) con la stessa Fonte. E qui arriva il passo successivo: scegliere una polarità senza eliminare l’altra. La mancanza di determinate informazioni predetermina la scelta della protezione e della limitazione in un determinato intervallo (zona di comfort). In questa zona si delinea la scelta implicita dell’atto di pensare. Oltre agli altri componenti di scelta limitata, si forma un’ipersfera: lo spazio-tempo allungato, l’assenza di una base di dati definita, l’impulso iniziale (che è solo in una direzione – fuori dal Potenziale del Niente) ed è diverso ( opposto) dal “flusso diffratto”.“. Il flusso diffratto, a sua volta, “scorre” verso se stesso e verso il suo punto di partenza: la Sorgente. Si realizza così un’energia incrociata con un centro comune e infinite soluzioni probabilistiche.

   È una scelta consapevole di fare cose che non abbiamo mai fatto, ricercando il piacere di farle e divertendoci mentre le facciamo e le esploriamo senza affidarci a vecchi sentimenti, valutazioni o confronti.